La tecnologia sembra avere un ruolo sempre più centrale nella gestione dei flussi migratori in Europa. Effettivamente, la capacità di inviare un S.O.S dal proprio cellulare durante la traversata sui barconi nel Mediterraneo ha già salvato molte vite. Ma adesso l’IT sembra prendere un ruolo più decisivo ed organizzato nella gestione dei flussi.
I governi europei sono interessati a considerare l’utilizzo di applicazioni per smartphone, biometria e smart card per gestire il flusso di profughi prima che partano per raggiungere l’Europa.
Insieme a Frontex, i membri della UE hanno appena lanciato un appello per la realizzazione di applicazioni per smartphone e databese che aiutino a monitorare e controllare i flussi dei migranti diretti in Europa.
A fine gennaio sull’isola di Lesbo ha avuto luogo un incontro coordinato da Frontex, EULISA , l’agenzia europea che si occupa di banche dati europee e UESA, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo politico. Fra le aziende presenti Securiport LLC, Crossmatch, Unisys, Thales and 3M.
Per un quadro più approfondito sulle proposte discusse durante questo meeting vi rinviamo ad un articolo pubblicato dal The Guardian qui.
Pensiamo che alcuni sviluppi in tal senso portino con se molti punti interrogativi e dubbi relativi alle libertà individuali e ai diritti umani, altre proposte possono veramente offrire aiuto e sostegno sia ai migranti che agli operatori del settore.
Vi segnaliamo nel frattempo due realtà già esistenti:
Pochi giorni fa, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (World Food Programme) in Giordania ha lanciato un sistema di pagamento innovativo con scansione dell’iride, testato prima ad Orissa in India, per i rifugiati siriani che vivono nei campi profughi e che potranno comprare beni alimentari da negozi locali usando la scansione dell’iride invece che il contante, buoni alimentari o carte di credito.
Inoltre in Gran Bretagna, già da alcuni mesi, ha preso vita l’iniziativa Homes for Syrians per permettere a coloro che vogliono offrire le proprie case ai profughi di mettersi a disposizione dei richiedenti asilo siriani con un sito costruito in Drupal che utilizza un sistema open source di prenotazione on-line sviluppato dall’azienda Roomify.
Se siete a conoscenza di altre iniziative tecnologiche sviluppate per i migranti lasciateci un commento.